Molti di noi preferirebbero stuzzicare un gruppo di rinoceronti piuttosto che scrivere un noiosissimo documento di 20-30 pagine sul proprio progetto d’impresa.

Insomma, chi mai vorrebbe passare decine, se non centinaia, di ore davanti al computer a descrivere ogni singolo dettaglio della propria impresa quando potrebbe benissimo passare lo stesso tempo giochicchiando con la propria creatura e renderla sempre più perfetta per i potenziali clienti? La risposta appare scontata: nessuno.

Eppure, è da fare, ma perché?

In molti pensano che il piano d’impresa debba essere fatto solo per dimostrare a un potenziale investitore le potenzialità del proprio progetto imprenditoriale e quindi per ottenere un finanziamento. A mio avviso ciò non è del tutto esatto. Lo scopo finale può essere certamente quello di ottenere dei soldi, ma il primo e vero destinatario del piano non è altri che l’imprenditore stesso.

Una cosa è certa, se vuoi contattare un investitore e questi si dimostra interessato alla tua impresa, il piano d’impresa è un documento che dovrai fornire assolutamente. Ora, la domanda che ti pongo è la seguente: se non stessi cerando un finanziamento, lo scriveresti ugualmente?

È opinione diffusa, fra chi si sta approcciando al mondo dell’imprenditoria, che un piano d’impresa sia una noiosissima e una grandissima perdita di tempo, e che le imprese migliori non ne hanno veramente bisogno. Questa affermazione è dovuta a un errore di valutazione sul vero scopo del documento e all’ego degli imprenditori che li porta a pensare: “Io sono diverso”, “Io non ho bisogno di queste cose vecchio stile”.

Vedi, quando si parla di piano d’impresa non è una questione di vecchio o di nuovo o di essere speciali. Ma di porsi le giuste domande e di darsi oneste risposte. Di una cosa sono assolutamente certo, tutte le imprese che hanno avuto successo hanno saputo rispondere correttamente a tutte le sezioni (domande) presenti in questo documento. Magari non ne hanno mai scritto uno, ma sono seriamente convinto che nella loro esecuzione hanno dato una risposta seria e convincente ad ogni problematica che un piano d’impresa può far sorgere.

Quindi, è mio consiglio cambiare il punto di vista verso questo noiosissimo documento. Guardalo come un modo per riflettere su ciò che vuoi mettere in piedi. Se lo scriverai o meno alla fine non avrà importanza per me, ma almeno avrai pensato ai vari punti e ti sarai dato delle risposte.

Perché è frustrante scriverlo? Perché spesso l’imprenditore non si è mai posto semplici domande come: “Come trovi i tuoi clienti?”, oppure si è dato risposte vaghe o scorrette come: “Quando il prodotto sarà pronto, i clienti verranno da me.”

Il piano d’impresa non è niente di complicato, devi solo essere onesto con te stesso e rispondere alle domande con risposte semplici, concise e basate su dati concreti. Niente ipotesi campate per aria, su dati inventati, o basate sulla fiducia e la speranza. Qui si parla di affari e nulla può essere lasciato al caso, bisogna avere una risposta semplice e chiara per ogni eventualità. E se non conosci la risposta giusta non ti rimane che chiedere aiuto.